domenica 29 gennaio 2012

MIO PADRE ERA UN UOMO DI MONTAGNA

Mio padre, seppur nato in una città di mare, era un uomo di montagna. Proprio grazie al suo amore per la montagna ho avuto la fortuna di nascere con una casa al mare e una in montagna, e di crescere un pò nell'una e un pò nell'altra per poi lasciar scegliere il mio cuore. Mio padre sapeva che la montagna era buona e sana, e non ha avuto nessun timore a condurmi, piccola di pochi mesi, sulla Croda Rossa a 1950 m. Quella volta, parlo del 1968, non c'era che un piccolo rifugio che già si chiamava Rudi Hutte, e mi fecero una festa perchè ero la bambina più piccola mai salita lassù. A 8 anni avevo già fatto quasi tutte le vie classiche delle Dolomiti del Cadore e della Badia. A 10 anni mi portò in cima al Monte Peralba, 2700 m, in notturna, e vedere l'alba dalla cima di quella montagna è stata una delle esperienze più forti ed emozionanti della mia vita. Ogni domenica seguivo mio papà e i suoi amici del CAI in giro per le montagne, quasi sempre ero l'unica bambina, ma mi divertivo come uno stambecco che salta sulle rocce. A tre anni ho messo gli sci e li ho smessi solo quando le piste sono diventate troppo affollate da una masnada di gente che non riuscivo più a sopportare. Per me la montagna ha sempre significato calma, pace, silenzio, solitudine, contatto diretto con la natura, il prato, il bosco, l'albero, la roccia, la neve, il ruscello, era un rapporto uno a uno e tale deve rimanere. La montagna è sempre stata per me un sentimento quasi incondivisibile. Anch'io certo ho avuto la mia crisi "adolescenziale" che per qualche anno mi ha allontanato da tutto da ciò, preferivo allora la compagnia dei miei amici, le serate in discoteca e il silenzio della montagna mi era diventato stretto. Questo periodo è terminato come è finita quell'età incerta, e il mio amore con la montagna ha ricominciato a vivere. Quando sono nate le mie figlie ho cercato di trasmettere loro tutto questo amore, e in parte credo di esservi riuscita. Quando sono nella mia baita mi sveglio sempre presto, mi siedo e guardo fuori dalla finestra il mistero delle mie montagne. Sono passati tanti anni per me, per loro tutto è rimasto immutato, mi guardano maestose sempre nello stesso modo in cui mi guardavano da bambina. Penso a mio padre che ora le guarda dall'alto e la sua si che è una vista meravigliosa!

«Ho portato il mio Io sul punto piú alto e lo lascio lassú, l'Io che voglio essere. Scendo con l'Io che sono».
Reinhard Karl

sabato 28 gennaio 2012

UNA VITA PER IL BALLETTO

Di ritorno dalla prima vera audizione di mia figlia mi si apre un mondo finora a me completamente sconosciuto, quello del balletto classico. Scopro che per diventare ballerina/ballerino devi cominciare una vita di assoluto sacrificio, mentale, fisico ed economico a partire dai 10 anni, quando un bambino è ancora veramente soltanto un bambino. Ho incontrato mamme di figlie undicenni, ormai "professioniste" di audizioni, che scarrozzano le figlie tra stage e audizioni in giro per l'Italia tutto l'anno, o meglio tutti i weekend, visto che c'è la scuola dei figli e il lavoro degli adulti. Mi hanno veramente impressionata, per la lucida freddezza con cui stanno programmando la vita delle loro figlie, a loro dire per assecondare una loro passione, ma dentro di me penso se in realtà non sia per assecondare un proprio recondito sogno di realizzazione attraverso le proprie figlie... Come può una bambina di 10 anni anni desiderare di fare una vita così? Perchè per entrare in un' Accademia devi fare un sacco di stage e affrontare un sacco di audizioni, e poi , una volta ammessi, è anche peggio : vivi da solo in collegio, lontano da casa, di mattina vai a scuola, di pomeriggio studi e poi a scuola di danza fino alla sera, dormi e ripeti tutto all'infinito. Non esci, non frequenti coetanei al di fuori dei tuoi compagni di danza, non vai a feste, non vai al cinema, non vai a mangiarti un panino. Niente. Balli, punto. Non esistono weekend per tornare a casa, nei weekend hai altri stage o prove per i concorsi, o prove per gli spettacoli, o devi studiare per recuperare a scuola. La tua vita è un microcosmo che si protrarrà per sempre, perlomeno fino ai 18 anni in cui speri di trovare un lavoro all'interno di un Corpo di Ballo. E la vita del ballerino professionista la sappiamo tutti. Mi ripeto all'infinito: che bambino può desiderate tutto ciò? Solo chi è animato dal sacro fuoco dell'arte, ed è probabilmente destinato ad emergere veramente, ma tutti gli altri? Comunque lascio decidere a mia figlia e mi do un anno di tempo per farle provare, con giudizio, un pò di esperienze sul campo. Nel frattempo cercherò di capire bene dove stiamo andando, e se veramente ne vale la pena. Penso al sacrificio non solo suo, ma di tutta la famiglia. Anche dal punto di vista economico queste Accademie sono tutte costosissime, anche se "statali", e di certo il figlio di un operaio non può neanche pensare di accedervi. Anche qui chi ha possibilità è avvantaggiato. Ci sono, è vero, delle borse di studio, ma solo per i talentissimi! E se non fai numerosi stage a pagamento per farti conoscere, alle audizioni non vale neanche la pena di presentarsi, perchè anche qui la frequentazione dell'ambiente e le conoscenze contano. Insomma, è veramente dura. E' dura accettare che la vita della carne della tua carne sarà sacrificata al balletto. Ma quando torno a casa, apro la tivù e mi guardo il dvd sulla vita di Rudolf Nureyev ricomincio a sognare.


domenica 22 gennaio 2012

NON ORA, NON QUI

Sorrideremo dei nostri vizi. Quali? Quelli di darci per scontati, come se dovessimo esserci sempre come il suono delle campane, come se dovessimo morire insieme ed essere nati insieme, sempre: vizio venuto perché un piccolo spago di giorni si sgomitolava e ci faceva ritrovare.
Povera abitudine: raro che uno si accorgesse che l'altro era cambiato dalla sera prima. Raro che ci si accorgesse che il suo umore metteva una pausa diversa tra il giorno già pronto e il buongiorno scambiato, che un sogno aveva sforzato gli zigomi, che un'ombra mai avuta cadeva dalla lampada sulla guancia. Sorrideremo del vizio che ci fa vedere uguali e capiremo i fitti nostri mutamenti e stupiremo che siano stati così numerosi.
Erri de Luca

venerdì 20 gennaio 2012

Poveri giovani senza speranze...

Che tristezza ! Stamattina in un ambulatorio incontro un nuovo giovane collega, informatore scientifico del farmaco come me. Si presenta educatamente e subito percepisco un forte accento del sud. Incomincia, su mia richiesta, a raccontarmi la sua storia. Ha 33 anni ( e subito ho pensato a Cristo...) e viene da Potenza. E' da sette anni che fa questo lavoro e ha gia' cambiato tre o quattro aziende! Come mai? Evidente! L' hanno sempre assunto con contratto a termine, e dopo un anno o due licenziato. Decide di fare allora l'agente di commercio ma dice che lavorava come un asino per pagarsi soltanto le spese. Peggio di quello non c'era niente, prosegue, e allora decido di tornare a cercare un lavoro da informatore dando la disponibilita' per tutta Italia. Ed ecco che arriva a Trieste, dove non conosce niente e nessuno e abita in una stanzetta in affitto presso una famiglia. Sorride e mi dice: purtroppo ho necessita' di lavorare e mi devo adattare a qualsiasi situazione. Questo incontro mi ha fatto pensare a un sacco di cose: innanzitutto che a 33 anni uno dovrebbe poter avere gia' una famiglia sua, ma in queste condizioni come puo'? Poi ho pensato quanta disperazione possa provare un ragazzo eradicato dalla sua terra, dalla sua gente, dai suoi amico, per una necessita' economica...pura sopravvivenza ! Ma quello che mi fa piu' rabbia di tutto sono queste aziende, che sfruttano le persone per poi darle il benservito con un calcio nel sedere! Ma che futuro puo' avere un giovane oggi, se non proviene da una famiglia benestante? Nessuno. Sono giovani senza nessuna speranza.....

mercoledì 18 gennaio 2012

DANZARE

Danzare è come parlare in silenzio. È dire molte cose, senza dire una parola.

Yuri Buenaventura


martedì 17 gennaio 2012

GIOCHI OGNI GIORNO...

VOGLIO FARE CON TE CIO' CHE LA PRIMAVERA FA COI CILIEGI

                       Pablo Neruda

 

lunedì 16 gennaio 2012

LA MONTAGNA INCANTATA

Niente è più singolare, più imbarazzante che il rapporto tra due persone che si conoscono solo attraverso gli occhi, che si vedono tutti i giorni a tutte le ore, si osservano e nello stesso tempo sono costretti dall'educazione o dalla bizzarria a fingere indifferenza e a passarsi accanto come estranei, senza saluto né parola. Fra di loro c'è inquietudine ed esasperata curiosità, l'isteria di un bisogno insoddisfatto, innaturale e represso di conoscersi e di comunicare e soprattutto una sorta di ansiosa attenzione. Infatti l'uomo ama e onora l'uomo fino a che non è in grado di giudicarlo, e il desiderio è il frutto di una conoscenza incompleta.


sabato 14 gennaio 2012

IL BANCHIERE ANARCHICO

Non faccio visite, nè faccio vita di società. Farlo sarebbe sacrificare la mia unità interiore, dedicarmi a conversazioni inutili, rubare tempo se non ai miei ragionamenti e ai miei progetti, per lo meno ai miei sogni, che sono sempre più belli delle chiacchere altrui.


venerdì 13 gennaio 2012

adesso che mi sento Alice ...

Ora... ecco, vedi, ci vuole tutta la velocità di cui sei capace per restare nello stesso posto.
Se vuoi arrivare in qualche altro posto, invece, devi correre almeno due volte di più.






sabato 7 gennaio 2012

QUEST'ANNO VORREI ...

Ecco! Ci risiamo. Come ogni gennaio di ogni nuovo anno diventa un' esigenza quasi irrinunciabile fare dei propositi per cambiare qualcosa che non va della propria vita. Chi si ripropone di cambiare lavoro, chi il fidanzato, chi di dimagrire, chi di fare più attività sportiva, chi di dedicarsi più agli altri, chi di avere più pazienza con i figli, chi di essere più comprensivo con i genitori, chi di studiare di più a scuola, e chi invece ritiene che la sua vita sia già perfetta così e non vuole cambiare niente.  Io personalmente ritengo di essere soddisfatta della mia vita, ma vorrei lo stesso cambiare qualcosa di me che non mi piace troppo: in primis la mia pigrizia che mi fa spesso desistere dai buoni propositi presi il primo dell'anno! La pigrizia è la madre di tutti i vizi, e se non proprio di tutti, certamente dei peggiori! A volte penso che se fossi meno pigra riuscirei a fare un sacco di cose anche se la mia vita mi sembra già abbastanza frenetica e impegnativa così.  Mah, forse i buoni propositi servono a farci vedere meglio quello che ci piace poco di noi, e quindi quello che sicuramente è più difficile da cambiare. Spero, in questo nuovo anno, di riuscire a portare a termine almeno uno dei miei "progetti", sempre però con serenità, senza rinunciare mai a quella felicità del cuore che è sempre stato il mio obiettivo principale ! Buon 2012 a tutti !!!

L' AMORE

L'amore
è lama? È fuoco?
Più quietamente - perché tanta enfasi?
È dolore che è conosciuto come
gli occhi conoscono il palmo della mano
come le labbra sanno
del proprio figlio il nome.

 Marina Ivanovna Cvetaeva

venerdì 6 gennaio 2012

A BROKEN HEART

...Se non fosse così, cosa avvenne
del mio cuore quando ti vidi per la prima volta?
Portavo un cuore entrando nella stanza,
ma uscendo dalla stanza non lo avevo più.
fosse andato da te, lo so bene, il mio cuore
forse avrebbe insegnato al tuo cuore a mostrarsi
verso di me più pietoso: ma l' Amore, ahimè,
al primo soffio lo infranse come vetro...

John Donne

giovedì 5 gennaio 2012

KILIAN


Kílian Jornet i Burgada (Sabadell, 27 ottobre 1987) è uno scialpinista e atleta spagnolo di skyrunning, specializzato nell'ultratrail. Ha vinto la classifica finale dello Skyrunner World Series in tre edizioni consecutive dal 2007 al 2009.
Da sempre legato alla montagna, Kílian Jornet i Burgada è nato e cresciuto in un rifugio a 2000 metri, gestito dalla sua famiglia in Cerdagna. I suoi genitori, grandi appassionati di sport e di montagna, sin da bambino l'hanno coinvolto in parecchie ascensioni, anche in quota; a cinque anni Jornet i Burgada aveva già toccato i suoi primi tremila e quattromila. All'età di tredici anni ha iniziato a fare gare agonistiche di sci alpinismo, entrando nel CTEMC (Centro de Tecnificación de esquí de montaña), un centro di scialpinismo della Catalogna.
Come molti altri scialpinisti, in estate gareggia nelle corse a piedi per prepararsi (da ottobre ad aprile) alla stagione invernale. Vive in Francia, sui Pirenei, a Font-Romeu-Odeillo-Via, una stazione sciistica a 1800 metri, dove si allena e frequenta l’università di Scienze e tecniche delle attività fisiche e sportive.
Il 17 giugno del 2009 ha battuto il record del percorso GR 20, che attraversa l'intera isola della Corsica in 32 ore 54 minuti e 24 secondi, riducendo di quasi quattro ore il record precedente detenuto dall'italiano Piero Santucci. La GR 20 è considerata la via più dura sulla lunga distanza in Europa, con 190 km e 12.000 metri di dislivello cumulativo.
Il 1º ottobre del 2009 ha superato un altro record; questa volta in Sierra Nevada (Stati Uniti), concludendo il Tahoe Rim Trail, un percorso intorno al Lago Tahoe che passa attraverso gli Stati della California e del Nevada con partenza e arrivo a Tahoe City, in 38 ore e 32 minuti. Il vecchio record del percorso di 265 chilometri e 8.000 metri di dislivello, fissato nel 1995 in 45 ore e 58 minuti, apparteneva a Tim Twietmeyer.
Il 9 giugno 2010 Jornet i Burgada ha portato a termine la traversata dei Pirenei in otto giorni e tre ore. L’atleta spagnolo, partito da Cabo Higuer sulle rive dell’Atlantico con l'ausilio di un Gps e un telefono, è arrivato al Mar Mediterraneo dopo una corsa a fil di cresta lunga 830 chilometri per un totale di 40 mila metri di dislivello. Il precedente record si attestava intorno ai 15 giorni, mentre i normali escursionisti percorrono questa distanza in almeno un mese.
Il 28 settembre 2010 ha stabilito il nuovo primato di velocità di salita e discesa dal Kilimanjaro, detenuto dal 2004 dal tanzaniano Simon M’Tuy in 8 ore e 27 minuti. Partito da Umbwe Gate (1.651 metri), ha raggiunto i 5.895 metri della cima in 5h 23’ 50’’ abbassando di ben 50 secondi il record di sola salita fatto registrare dall'atleta kazako Andrej Puchinin nel 2009, mentre il tempo della discesa, al cancello di Mweka (dopo 41 km e 8.492 metri di dislivello complessivo), è stato di 1 ora e 50 minuti. Totale 7h e 14’, che hanno gli permesso di abbassare il precedente record del percorso di più di un’ora.

mercoledì 4 gennaio 2012

CONSIGLI PER ACQUISTI CONSAPEVOLI E CREATIVI

Per chi come me "naviga" parecchio, internet è diventato un universo infinito di scoperte per quanto riguarda lo e-shopping. E' facile però restare all'oscuro di siti spettacolari, dove comperare oggetti e cose utili assolutamente UNICHE, ORIGINALI, CREATIVE E LOW COST ! Ho deciso quindi di cominciare con delle rassegne periodiche di mie scoperte "imperdibili" per poterle condividere con tutti voi!!!  SI COMINCIA !!!

Per primo vi segnalo un indirizzo assolutamente imperdibile per quanto riguarda oggettistica e complementi d'arredo, piccoli mobili e bijoux :

 www.cafeine.it/objects

Continuando , nella stessa categoria :

www.heinshome.nl    tutto incredibilmente a tricot
www.bellediniente.it   gioielli realizzati con bottiglie di plastica riciclate
www.a4adesign.it       complementi d'arredo in cartone e altro ancora

Bellissimi vestiti per bambini e ragazzi, hand-made, in cotone o lino o lana eco, originalissimi su

www.tulipandnettle.com

Come risparmiare ed essere eco-sostenibili:

www.zerorelativo.it   fare shopping con il baratto
www.ioricreo.org       sito per il riuso creativo dei materiali di scarto
www.poinx.it             sito di acquisti collettivi online
www.bookcrossing-italy.com    scambi di volumi gratis

Infine, utilissimo in questo periodo 

www.bilancidigiustizia.it    

movimento che promuove il bilancio famigliare non solo per far quadrare i conti ma soprattutto per modificare il proprio stile di vita






martedì 3 gennaio 2012

SERENDIPITY

Puoi imparare tutta la matematica dell'universo, ma fai volare una nave che non ami, e lei si libererà di te, sicuro come la rotazione dei pianeti. È l'amore che le impedisce di cadere, che ti dice che è ferita prima che si lamenti. La rende una casa.